Una Storia lunga oltre 160 Anni

Fin dal 1864 la nostra famiglia conduce una tradizione di ospitalità a Bellagio, tradizione portata avanti con cura ed attenzione attraverso oltre 160 anni di storia Italiana.

Sulla sponda del porto sorgeva una vecchia pensione sui resti di un’antica rocca fortificata (era la casa del Capitano del Lario); Luigi Gramatica trasformò l’edificio e vi diede il nome di Hotel Florence nel 1864. Lungo le rive del borgo si trovavano caffè e ristoranti; più a nord, sempre in riva al lago, annesso all’Hotel Florence si trovava il “Caffè Ristorante Bellagio”. Secondo le cronache bellagine  l‘antica osteria, costruita sulla parte antica della fortificazione, sarebbe stata aperta nel 1850.

Luigi Gramatica e Carolina Gilardoni ebbero 3 figli: Angioletta Gramatica sposò Richard Ketzlar, poi seguiranno Renato e i suoi figli Ronny e Roberta; con la loro scomparsa saranno i loro figli, Timmy Aaron e Christian, a seguire la tradizione di famiglia.

È un periodo importante quello vissuto in termini di storia, in quanto ha visto la struttura nascere nel periodo in cui Firenze era la capitale del Regno d’Italia: il giglio che accompagna il nome dell’hotel è in effetti un’effige della città toscana. In quell’epoca l’Italia era governata da una monarchia alla quale faceva capo il Re Vittorio Emanuele II di Savoia: da allora moltissime vicende si sono susseguite dopo l’Unità d’Italia, non ultime due guerre mondiali, per arrivare quindi ad una Repubblica ed agli avvenimenti dei giorni nostri.

Bellagio, inoltre, ha una vocazione innata per il turismo che trova le sue radici fin dall’Impero Romano, dove numerose testimonianze scritte confermano che anche Plinio il Giovane (I secolo d.C.) descriveva in una lettera i momenti trascorsi in villeggiatura nella sua villa di Bellagio, dove cacciava, studiava e scriveva nella splendida cornice del Lario; così era infatti chiamato il Lago di Como dai Romani.

Ancora oggi il nostro impegno è immutato nel tempo, il dna dell’accoglienza e dell’ospitalità è rimasto un caposaldo della nostra tradizione ed il far sentire i nostri ospiti “a casa” è un dovere che sentiamo radicato nel nostro modo di essere e di vivere, molto prima che diventi un lavoro.